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Visualizzazione post con etichetta La vettura e i motori. Mostra tutti i post
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lunedì 9 giugno 2014

Panhard e Mercedes

"... tutti i paesi e tutte le officine vi erano rappresentati, francesi, inglesi, tedeschi, belgi, ecc... dalle popolari e borghesi Dion Bouton alle aristocratiche Panhard e Mercedes." (pag. 201)


Panhard PL 17

Mercedes Benz 300 SL Roadster
Panhard is a French manufacturer of light tactical and military vehicles. Its current incarnation was formed by the acquisition of Panhard by Auverland in 2005. Panhard had been under Citroën ownership, then PSA (after the 1974 Peugeot Citroën merger), for 40 years.
The American Mercedes was made by Daimler Manufacturing Co. of Long Island City, New York, USA from 1904 to 1907. They were licensed copies of German Mercedes models. Some commercial vehicles, such as ambulances, were also made. The company was in direct competition with Mercedes Import Co. of New York, which handled the imported Mercedes for the entirety of the United States, at least in 1906.

venerdì 6 giugno 2014

Macchina da corsa

"Una macchina da corsa veniva chiamata bella quando appariva più leggiera e più snella possibile..." (pag. 48)

Vettura da corsa


Audi R10

sabato 31 maggio 2014

Macchina: non solo un pericolo

"Si deve dire alto e forte che la macchina non è affatto un ordegno di morte, ma una immensa moltiplicazione di vita, che esse rappresenta un ordine mirabile e il trionfo della logica sulla incoerenza delle forze naturali, un'armonia della materia creata dall'uomo, e per l'uomo un impero vergine infinito... " (pag. 233)


Incidente Lamborghini
Nel passato la macchina era considerata uno degli strumenti più pericolosi. Per la velocità, per l'incertezza e forse perchè non si conoscevano bene i meccanismi di funzionamento, l'equazione più nota era macchina=morte. E di certo molti incidenti sono avvenuti e molte tragedie sono accadute a causa dell'utilizzo di questo strumento. Certo, è pur vero che come tutte le cose serve sempre un po' di conoscenza e autocontrollo. Il maggior numero degli incidenti del passato sono avvenuti per incoscienza. Oggi la macchina è cambiata. È cambiato il suo assetto interno, s'è modificata in potenza e velocità, ma è cambiata anche la mentalità dell uomo. L'automobile è lo strumento più utilizzato per viaggiare. È l'unico che copre enormi distanze in breve tempo. Certo è che gli incidenti ci sono ancora oggi, ma questo dipende dall'uomo. Dal suo libero arbitrio. Dipende dalla sua volontà di usare l'auto per le corse e quindi correre notevoli rischi oppure se usarlo per quello per cui è nata: uno dei migliori mezzi di locomozione.


mercoledì 30 aprile 2014

L'automobile: pericolo o no?

"La verità è che tutte le cose nuove, tutte le invenzioni, anche quelle più utili e pratiche, al loro apparire, non possono esplicare tutti i vantaggi che apporteranno in seguito, ma per di più danno origine a nocivi turbamenti, più o meno lunghi, sia per lo sconvolgimento delle vecchie abitudini, sia per l'inesperienza con cui vengono maneggiate..." (pag. 99)

Le invenzioni non sempre sono state accolte di buon grado dalla popolazione; ciò avveniva in passato sopratutto perché per pregiudizio si riteneva che i cambiamenti dovessero essere necessariamente in negativo rispetto alle abitudini dell'epoca. 
Questo tipo di atteggiamento è evidente in particolare nei confronti dell'automobile, snobbata sin da subito, in quanto ritenuta troppo pericolosa. In principio, il suo utilizzo veniva collegato alla morte, agli incidenti e alle tragedie, perché l'inesperienza con cui inizialmente vengono maneggiati i nuovi strumenti può portare a ciò.
Con il tempo, però, si è visto come accanto agli aspetti negativi vi fossero numerosi vantaggi nell'usare la vettura. 
Più comodità e più velocità fecero capire che forse quelli passati erano solo pregiudizi e che bastava considerare sopratutto il fatto che in alcuni casi gli incidenti si erano verificati adoperando anche strumenti semplici, come la bicicletta. Si tratta sempre di identificare il pregiudizio e di riuscire a superarlo. Si tratta di capire che in fondo un incidente può accadere per caso, per la necessità di evitare un ostacolo. 
E' fondamentale rendersi conto che la vettura è un mezzo affidabile e che tutto dipende dall'uomo. E' lui a gestirla, è a lui che la macchina affida la propria potenza.   

martedì 29 aprile 2014

Il motore Diesel.

Anche in questo caso potremmo suddividere i motori Diesel in motori a quattro tempi e a due tempi, ma per maggiore sintesi tratteremo solo quelli a quattro tempi.



Funzionamento MOTORE DIESEL A QUATTRO TEMPI (4T).
  1. Nella fase di aspirazione lo stantuffo muovendosi verso il basso genera una depressione; la valvola di aspirazione è aperta ed il cilindro aspira aria pura dall'ambiente esterno.
  2. Nella fase di compressione lo stantuffo, invertito il movimento, comprime l'aria entro il cilindro, essendosi chiusa la valvola di aspirazione all'inizio della corsa di ritorno. 
  3. Al termine della fase di compressione, il polverizzatore inietta entro il cilindro il combustibile finemente polverizzato, che, a contatto con l'aria caldissima, si infiamma spontaneamente.
  4. Terminata la combustione, segue una fase di espansione.
  5. Alla fine della corsa, si apre la valvola di scarico e la pressione dei gas combusti cade bruscamente fino ad eguagliare il valore della pressione esterna.
  6. La fase di scarico si conclude con la corsa di ritorno dello stantuffo che scaccia innanzi a sé i prodotti della combustione.
(Tratto da: <<Elementi di Meccanica>>)

Per saperne di piu: MOTORE DIESEL 4T.

Motore a benzina (motore a scoppio)

"Allorché il quadruplo ed alterno motore, che aspira di per sè automaticamente e forzatamente il fluido vitale che lo anima e del pari lo espelle, divenuto freddo e floscio, viene posto in movimento e pulsa libero col suo ritmo affrettato e strepitoso, la macchina freme e sussulta prodigiosamente di vigore inespresso, di tensione compressa come il più impulsivo degli esseri viventi." (pag. 74)


Funzionamento MOTORE A SCOPPIO QUATTRO TEMPI (4T).
Il motore a scoppio a 4 tempi viene nominato così per descrivere appunto il numero di corse che il pistone esegue all'interno del cilindro. 
  1. Durante la prima corsa, lo stantuffo muovendosi verso il basso, aspira miscela attraverso la valvola di aspirazione mentre è chiusa quella di scarico.
  2. Nella corsa di ritorno si chiudono ambedue le valvole e la miscela viene compressa adiabaticamente acquistando pressione e temperatura; al termine della corsa avviene la combustione della miscela. La pressione si innalza fortemente ed i gas combusti esercitano una forte spinta sullo stantuffo.
  3. Nella terza corsa permangono chiuse le valvole e lo stantuffo si muove per effetto della spinta esercitata dai prodotti della combustione che si espandono entro il cilindro in una trasformazione adiabatica; al termine della corsa si apre istantaneamente la valvola di scarico e vi è la fuoriuscita di una parte dei gas combusti.
  4. Nella quarta corsa infine si ottiene la completa espulsione dei prodotti residui attraverso la valvola di scarico che rimane aperta per tutta la fase.
Funzionamento MOTORE A SCOPPIO DUE TEMPI (2T).
Allo stesso modo del motore a 4 tempi, il motore a 2 tempi compie il suo ciclo completo con solo due corse dello stantuffo.
  1. fase di aspirazione: lo stantuffo nel suo moto discendente scopre dapprima le luci di scarico e i gas combusti perdono rapidamente di pressione; qualche istante dopo si apre anche la luce di aspirazione che mette in comunicazione il cilindro con il carter nel quale la miscela e in leggera pressione.
  2. fase di compressione: lo stantuffo risalendo chiude progressivamente prima le luci di aspirazione e poi quelle di scarico, iniziando la compressione della miscela.
  3. fase di scoppio: avviene come nei motori a quattro tempi.
  4. fase di espansione: lo stantuffo spinto dai gas combusti inizia la corsa discendente, compiendo lavoro utile.
(Tratto da: <<Elementi di Meccanica>>)

Per saperne di piu: MOTORE A SCOPPIO 4TMOTORE A SCOPPIO 2T.



La vettura si trasforma: il motore a benzina

"Nel frattempo un'altra portentosa invenzione consentiva
alla vettura di riguadagnare l'antica posizione – il motore
a benzina." (pag. 36)

Inizialmente, con l'apparizione delle prime vetture, si provvede alla necessità della popolazione di godere di più celeri comunicazioni interne territoriali.
Nella metà del XIX secolo, tuttavia, la civiltà viene agitata da un nuovo scuotimento rivoluzionario, e la locomotiva viene accolta nel mondo come mezzo innovativo e trionfale. In quanto emblema di ferro e fuoco, la suddetta macchina ha rappresentato lo strumento di novità, è diventata l'emblema della speranza e della possibilità di inseguire i propri "desideri fuggenti".
Vettura a motore
Il riscatto morale della vettura si ha con l'invenzione del motore a benzina. Questo strumento, che ha permesso alla vettura di riguadagnare l'antica posizione, fu inventato nel 1853 da Eugenio Barsanti e Felice Matteucci. 


Dal motore a benzina nel 1892 derivò il motore Diesel che sfrutta il principio della compressione per ottenere l'accensione del combustibile e non l'azione delle candele d'accensione impiegate invece da un motore ad accensione comandata.